Con l’arrivo della primavera si confida in un alleggerimento delle bollette. Perché dopotutto, il minor utilizzo del riscaldamento e le giornate più lunghe portano naturalmente a una riduzione dei consumi domestici. Purtroppo le dinamiche di spesa sono un po’ diverse dalle aspettative delle bollette e bella stagione, perché la determinazione dei prezzi all’ingrosso, sia per l’energia elettrica che per il gas è già stata interessata da discreti rialzi.
I primi mesi del 2025, infatti, sono stati caratterizzati da aumenti per chi ha scelto le tariffe indicizzate, e anche se la bella stagione aiuta, il trend resta da monitorare.
Per evitare rincari repentini, diventa necessario trovare la tariffa più economica e adatta alle proprie esigenze: questo è possibile grazie a siti specializzati come bollettecasa.it, uno strumento rapido e gratuito per fare un confronto delle migliori offerte per luce e gas e trovare così il miglior fornitore di energia per la propria casa. Ma vediamo di capire meglio la situazione attuale.
Come vanno PUN e PVS?
A gennaio 2025 il PUN, ovvero il prezzo unico nazionale che regola il mercato all’ingrosso dell’elettricità, ha raggiunto quota 0,1430 €/kWh. Il dato rappresenta un incremento del 5,88% rispetto a dicembre 2024, quando il valore era 0,135060 €/kWh. Questo significa che, anche se il periodo invernale ha spinto fisiologicamente i consumi, il rincaro non è solo stagionale, perché riflette oscillazioni derivanti dal contesto politico internazionale. Anche il PSV, ovvero l’indice che regola il costo del gas naturale all’ingrosso, ha registrato aumenti evidenti: secondo i dati di febbraio 2025, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il PSV è cresciuto del 91%. Tra gennaio 2024 e gennaio 2025, invece, l’aumento è stato del 60%.
Chi ha speso di più?
Chi ha optato per tariffe a prezzo indicizzato, ancorate ai movimenti di PUN e PSV, si è ritrovato con un aumento medio del 24% sulla spesa dell’energia elettrica e del 28% su quella del gas nei primi due mesi dell’anno. La situazione ha inciso soprattutto sulle piccole imprese, che subiscono aumenti proporzionalmente più impattanti in relazione al volume dei consumi.
La situazione non riguarda solamente il costo della materia prima, perché investe anche gli oneri di sistema, le spese di trasporto e le imposte concorrono al totale della bolletta.
I valori aggiornati al 27 marzo 2025 mostrano un PUN pari a 0,11885 €/kWh, in leggera discesa rispetto ai picchi dei giorni precedenti; anche il PSV gas è sceso a 0,45713 €/Smc, ma resta su livelli elevati.

Bollette e bella stagione: come prepararsi alla primavera?
La bella stagione porterà un calo fisiologico dei consumi per riscaldamento, ma i prezzi dell’energia non seguono automaticamente questa curva. Le tariffe a prezzo fisso garantiscono una certa stabilità, ma chi è vincolato a contratti indicizzati potrebbe risentire ancora degli effetti del mercato. E se nei prossimi mesi le condizioni climatiche o geopolitiche dovessero aggravarsi, il rischio è che gli indici tornino a salire.
La transizione energetica in corso, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas e dalle fonti fossili, è sicuramente una necessità, ma non risolverà il problema dell’innalzamento delle tariffe delle bollette e bella stagione nel breve periodo.
Per i consumatori, sapere quanto incidono PUN e PSV sulla propria bolletta può aiutare a prendere decisioni più consapevoli, specialmente nella scelta del nuovo fornitore o nel rinnovo dei contratti di fornitura in scadenza. Per quanto la primavera porti un po’ di respiro sul fronte dei consumi, il peso delle dinamiche di mercato resta prevalente nell’oscillazione dei prezzi. Chi ha vecchie tariffe o contratti influenzati da queste dinamiche, potrebbe valutare un cambio di piano, fermo restando che, per una discreta fetta di popolazione sono stati stanziati nuovi aiuti per fronteggiare il caro-bollette.