Smart working, i pro e i contro di un nuovo stile di vita!

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smart working

Per ogni cambiamento urge un post ricco di riflessioni e di considerazioni a cuore aperto! E visto che quest’anno di cambiamenti ne stiamo affrontando così tanti da mandare in tilt anche le menti più equilibrate e sane, ho deciso di dedicare un’intero post ad una delle problematiche di questo tempo, lo smart working.

Cosa ci aspetta domani?

Dopo due mesi chiusi in casa e un paio di settimane vissute con un lento e graduale accesso ad una vita sociale, eccoci pronti per ricominciare a muovere i primi passi verso una nuova vita e nuove responsabilità, ansie, mascherine, tanta forza e coraggio, gel sempre a portata di mano e un fiume in piena di pensieri per ciò che sarà la nostra vita post-covid-19. Ricominciare davvero non è poi così semplice come immaginavamo, vero? Cosa ci aspetta domani? Come si comporteranno le aziende nei confronti dei lavoratori? Lo smart working sarà il futuro o farà parte del passato?

covid-19 sindrome della capanna

In questo periodo mi sono fatta tante domande, probabilmente come tutti voi. Ho osservato, riflettuto, letto moltissimo, ho ascoltato le ansie dei miei amici, dei miei familiari e anche le mie. Ho lavorato.. da casa.

E ho scoperto una netta divisione tra chi ha vissuto lo smart working come un evento positivo in quanto avrebbe evitato per un tempo indefinito, lunghi e scomodi spostamenti per raggiungere il proprio ufficio. E chi invece si è trovato in difficoltà a causa di un distacco netto dalla propria vita sociale creando un vero disagio emotivo a causa della solitudine o per l’eccesso di familiari presenti in casa e scarsa concentrazione per svolgere il proprio lavoro.

Twitter è una di quelle aziende che ha dato ai suoi dipendenti, la possibilità di scegliere se tornare a lavorare in azienda o lavorare da casa, per sempre. Libertà di scelta in azienda, un sogno! Invece Facebook e Google lasceranno i propri dipendenti liberi di scegliere sino alla fine del 2020, nel frattempo stanno studiando una soluzione adatta per agevolare tutti.

working at home

Ormai è chiaro, il lavoro agile è il futuro quindi ho cercato di immaginare quali potrebbero essere i pro e i contro e li condivido qui con voi.

Pro e contro di un lavoro smart working

Restando a casa ci si può organizzare al meglio sfruttando quel tempo che si perde per gli spostamenti e i vari ritardi dei mezzi, tempo preziosissimo! Allo stesso tempo però si perde il contatto fisico, il confronto, importantissimo per crescere. Durante le video conferenze non riusciremo a trovare quello sguardo d’intesa del collega, quel confronto visivo possibile solo dal vivo!

Lavorando da casa potremo permetterci un look molto più comodo e una pinza tra i capelli, una colazione con un ritmo più lento e un pranzo equilibrato. Ma perderemo pian piano quel senso di adattamento agli altri che ci permette di metterci in discussione quotidianamente. Perderemo anche degli stimoli che quotidianamente ci arrivano dall’esterno e dalla gente che frequentiamo. Insomma anche questa volta dovremo essere dotati di grande lucidità mentale per fare la scelta giusta per noi.

Sindrome della capanna dopo la quarantena

Si tratta di uno dei tanti motivi per cui in questo periodo molti di noi si trovano a dover gestire una situazione emotivamente difficile, meglio definita, sindrome della capanna. Che non ha nulla a che vedere con l’ansia di contrarre il coronavirus, ma è generata dalla paura di tornare alla normalità. Una paura che non nasce all’improvviso ma dopo lunghi periodi di degenza in casa. Come il lungo periodo che tutti noi abbiamo trascorso in casa, al sicuro da tutto, dal covid-19 e dalle responsabilità di quei ruoli che siamo stati costretti a rappresentare, pur non appartenendoci.

La verità è che questa quarantena forzata per certi versi ha alleggerito le nostre vite! Tornare alla normalità, affrontare quotidianamente le pressioni sociali, genera un carico emotivo troppo pesante da gestire. Probabilmente concedere la libertà di scelta ai lavoratori, potrebbe rendere più leggero questo nuovo inizio. Lo smart working aiuterebbe noi donne costrette a scegliere sempre tra famiglia e lavoro pur facendo grandissimi sacrifici anche durante la quarantena. Darebbe la possibilità a chi si è scoperto più fragile e ansioso, di esporsi gradatamente alla nuova vita.

Questa incredibile esperienza ci ha allontanato socialmente per un lungo periodo ma ha permesso all’Italia di avanzare, quasi di raggiungere gli altri paesi che sono sempre stati più avanti di noi su tutto! Ci ha permesso di vivere lontani ma virtualmente vicini.

Non so voi ma io adesso, vorrei vedere ancora altro! Non voglio più sperare, voglio vedere ancora altri piccoli passi che ci porteranno verso nuove realtà, nuovi posti di lavoro, nuove figure in smart working. E un’attenzione particolare rivolta al sud Italia che ha dimostrato di essere capace di fare e dare tanto. Ha dimostrato di essere all’altezza anche in momenti difficili, come questa pandemia. E adesso merita tanto quanto il resto d’Italia, isole comprese!

scritto da Edda Gagliardi

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